Rivellino di Santo Spirito

L’intervento consiste principalmente in una manutenzione di tipo ordinario.
Al fine del superamento delle barriere architettoniche si è proposto un inserimento minimale di un corrimano che contenga in se più funzioni. Sono esposte poi le segnaletiche necessarie ai visitatori al fine di prevenire eventuali infortuni come pure una proposta di massima per la prevenzione incendi. Il progetto da noi ideato parte dal presupposto che l’edifico in cui si sta intervenendo ha una valenza storica ed artistica considerevole, ma dall’altro lato presenza una carenza per la fruibilità da parte del pubblico. Proprio per evitare un intervento “massiccio” e invasivo è stata concepita l’idea del corrimano che oltre ad avere la sua valenza propria contenesse in sé l’illuminazione di sicurezza e fosse anche una “canalina” passa cavi elettrici per non duplicare gli apparati.
La veste moderna tecnica e semplice porta avanti il semplice principio della riconoscibilità immediata, che si differenzi non solo dall’intervento quattrocentesco, ma anche da quelli più recenti e illustri. Ci pare appropriato citare anche altri colleghi dalla fama e dall’intelletto riconosciuti per avvallare le nostre proposte. Paolo Marconi scrive “se fosse vero che form follows function l’architettura creata per una specifica funzione – uno specifico uso- dovrebbe ospitare quel solo uso, a meno di limitate modifiche o rattoppi, e dopo dovrebbe essere sostituito.” Va da se che non ospitando più sentinelle ma visitatori almeno i “rattoppi” siano dovuti e necessari. Paolo Portoghesi scrive ” l’Italia degli anni Cinquanta del secolo scorso, per opera di Albini, dei B.B.P.R., di Scarpa, di Gardella, di Michelucci ha dimostrato non solo la compatibilità nel restauro del nuovo e dell’antico, ma anche la possibilità che dall’accostamento coraggioso nasca un plusvalore che dipende dalla natura dialogica dell’intervento moderno”. Per concludere a noi sognatrici non rimane che una ulteriore provocazione: il Castello Sforzesco è un tesoro, lo sono pure i suoi baluardi esterni. Noi siamo disponibili ad un dialogo attivo al fine di salvare quelle parti che necessitano un intervento urgente come la porta del soccorso o ancora la più delicata e ferita Torre della Colubrina

  • Committente: Soprintendenza al Castello Sforzesco
  • Progettista capogruppo: Raffaella Ferrara
  • Gruppo di progettazione: Giusy Bisicchia

Asilo Biassono

L’incarico del progetto è stato affidato alla società Parsec S.r.l.,. Il gruppo di autori è composto dall’architetto Paolo Giovenzana e dalla sottoscritta.
L’intervento prevede la realizzazione di un edificio destinato ad asilo nido e a scuola materna. La capienza è di 75 bambini divisi in 60 asilo nido e 15 materna, implementabili al massimo del 10% secondo quanto previsto dalle normative vigenti.

Asilo nimo scuola materna BiassonoIl lotto, all’interno del quale è ubicato l’immobile in progetto, è di forma regolare, con andamento pianeggiante. Il lato di lunghezza maggiore confina a ovest con via Lega Lombarda e ad est con altra prorpietà: residenza appartenente al P.I.I. “ex Sasatex”. Il lato corto confina sia a nord che a sud con strade di nuova progettazione.

Gli accessi sono ubicati su via Lega Lombarda e all’interno del parcheggio di pertinenza dell’asilo.

Su via Lega Lombarda si prevede la realizzazione di parcheggi pubblici che verrebbero utilizzati sia dall’utenza dell’adiacente RSA che dagli utenti dell’asilo. Questo accesso è previsto pedonale.

Per quanto riguarda gli accessi carrai questi sono posti a nord. All’interno del lotto , come sopra accennato, è prevista una porzione di area destinata a parcheggio esclusivo per gli addetti dell’asilo. Da questo parcheggio è possibile, accedere attraverso una rampa al piano interrato, dedicato ai servizi.

Gli spunti progettuali che hanno portato alla redazione della presente bozzettatura sono frutto di studi e analisi relative alla letteratura legata all’infanzia e più precisamente ai bambini di età compresa fra i 0 e i 5 anni. L’asilo è un ambiente, uno spazio fisico ed emotivo che consente al bambino piccolo di fare esperienze che lo aiutano nella crescita intellettuale (sviluppo delle abilità) e nella crescita emotiva (autonomia, capacità di tollerare il distacco dai genitori).

Al centro del percorso ideativi c’è il bambino utente. Il progetto, idealmente, vuole assecondare le sue esigenze fisiche e mentali

 

Asilo nimo scuola materna BiassonoL’analisi propedeutica è stata chiarificatrice per l’individuazione dei principi progettuali, oltre alla normativa vigente e superata.

Da qui si è compreso come lo sviluppo mentale del bambino sia altamente influenzato da qualunque tipo di stimolo sensoriale.

La vista, il gusto, il tatto, l’olfatto e l’udito sono divenuti i punti di partenza, come pure il comfort e l’accoglienza. . Si sono create possibilità quotidiane, per ogni bambino e per i bambini in gruppo, di interagire con più materiali, più linguaggi, più punti di vista, di avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando, di conseguenza, l’espressività e la creatività.

Lo sviluppo della percezione cromatica avviene con l’identificazione dell’aula nuovo nido e nuova casa: ciascuna aula, infatti, di capienza massima pari a 15 bambini, è esternamente connotata da un colore vivo. All’interno il soffitto a forma piramidale è connotato da travi e travetti a vista. La perlinatura è mascherata da un pannello fonico colorato in gradazione come la pavimentazione e particolari interni degli infissi. Per ogni sezione, ad esclusione dei lattanti è stato progettato un giardino “privato”, luogo deputato alla sperimentazione tattile ed olfattiva. Ogni giardino è collegato direttamente con il giardino comune ove verranno allestite apposite aree gioco, per favorire l’interscambio di esperienze fra i bambini utenti di fasce ed età differenti.

Le aule sono tutte a pianta quadrata e la loro copertura (tetto) è costituita da manufatto piramidale autonomo.

Com’è visibile dall’analisi del progetto, si è voluto rivestire “la funzione asilo”: il castello suggestiona grandi e piccini, memoria di giochi infantili e palcoscenico colorato per i giochi di domani. Rappresenta anche un segno di coinvolgimento del territorio in un processo di puntuale identificazione.

Una scala torre, posta su lato ovest dell’edificio consente l’accesso a tutte le coperture, poste a livelli diversi. I pannelli solari sono stati posizionati in corrispondenza del corpo più alto per ottenere il maggior rendimento possibile.

Le funzioni servizi e parti comuni sono connotate, esternamente, da un rivestimento in mattone paramano così che, già dall’esterno, si percepisce l’attività contenuta.

Ogni aula al proprio interno contiene diverse funzioni: riposo, consumazione pasti, didattica, attività motoria, diversificate a seconda dell’età dell’utente.

Gli spazi comuni prevedono la realizzazione di un ambiente ludico con accesso comune a tutte le aule e una vasca per acquaticità dalle dimensioni ridotte per favorire nuove esperienze motorie.

L’utilizzo di quest’ultima funzione verrà in seguito definita dall’Amministrazione Comunale. Si potrebbe pensare che questa possa essere utilizzata anche in fasce orarie differenti, aprendo ad utenze più ampie e, durante il periodo estivo per attività ricreative sempre a beneficio dell’infanzia cittadina e magari anche per training riabilitativo.

Le funzioni dei servizi sono accorpate e prevedono al piano terra i:

  • ambulatorio e attesa
  • bagno handicappati
  • cucine
  • lavanderia e stireria
  • bagno cuoca
  • spogliatoio cuoca

Al piano primo a completamento delle funzioni del piano terra sono allocati:

  • 3 uffici
  • spogliatoio del personale
  • bagni del personale
al piano interrato:
  • centrale termica pompe di calore ad acqua, boiler di accumulo pannelli solari
  • locale tecnico piscina
  • deposito cucina
  • depositi vari materiale asilo

Il piano primo è ubicato sopra un’aula, coprendola per metà superficie. Da questo livello è possibile un affaccio sugli spazi sottostanti. A questi locali si accede tramite una scala con accesso svincolato.

La visitabilità, in ottemperanza al D.M. n. 236 del 14 giugno 1989 e alla L.R. n.6 del 20 febbraio 1989, è interamente garantita al piano terra tramite percorsi privi di ostacoli.

Asilo nimo scuola materna BiassonoPer quanto concerne la scelta dei materiali l’obbiettivo è stato quello di promuovere un intervento nel rispetto dei principi dell’analisi irrinunciabile di bioarchitettura al fine di creare ambienti di vita salubri ed armonici; – promuovere un intervento volto al risparmio energetico; – garantire la funzionalità dell’edificio per la destinazione d’uso richiesta.

L’edificio, è stato progettato utilizzando la tipologia a padiglione, con una maglia strutturale quadrata. I sistemi e materiali utilizzati nella progettazione mirano al benessere, alla salubrità ed alla ecosostenibilita’ mirata ad un basso impatto sull’ambiente in tutte le fasi della vita del manufatto mediante l’utilizzo di materiali non inquinanti o riciclati/riciclabili e che richiedono una bassa quantità di energia in fase di produzione.; di bioclimaticita’ attraverso l’uso della bioedilizia per garantire la maggior protezione possibile anche da elementi esterni tramite l’impiego di materiali naturali (calce per malte ed intonaci, infissi in legno, isolamento termico in sughero naturale, vernici alle resine vegetali, ecc.) – realizzazione di paramenti murari permeabili e traspiranti, con l’utilizzo di materiali di rivestimento in grado di regolare l’umidità e la traspirazione (intonaco e vernici traspiranti); – creazione di un microclima salutare per gli interni con l’uso di tecniche di riscaldamento in grado di produrre un alto di grado di irradiazione del calore e un basso grado di convezione al fine di mantenere un’umidità adeguata (riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, integrato da umidificatori/deumidificatori); – impiego di tecnologia per l’utilizzo dell’energia solare allo scopo di produzione di acqua calda sanitaria.

Il particolare progettato della copertura “multiorientata” facilita una miglior captazione delle radiazioni solari ottimizzando l’utilizzo a scopo energetico e permettendo il facile intervento di “pozzi luminosi” dove necessario.

L’idea di mascherare le gronde con il gioco fantastico delle merlate ha permesso lo sfruttamento intensivo di tutto il perimetro del fabbricato della specifica funzione, favorendo così l’effetto frangisole a protezione delle ampie vetrate e protettivo di tutte le finiture murarie sottostanti come colori, intonaci, isolamenti ecc.

Progettista capogruppo: Paolo Giovenzana, Raffaella Ferrara

 

Asilo nimo scuola materna Biassono

Asilo nimo scuola materna BiassonoAsilo nimo scuola materna Biassono

Villa Passoni

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE ESISTENTI

L’area, oggetto di intervento è situata in Via Gilera n° 112/114 angolo Via Ampusi. Il lotto, di forma regolare contiene un edificio realizzato intorno agli anni 20 del novecento. Accedendo alla documentazione depositata presso gli archivi comunali si è riscontrato che, attraverso due interventi distinti, l’immobile è stato rimaneggiato e trasformato in residenza bi-familiare. Con il passare degli anni, la villa è andata svuotandosi e degradandosi.

Il fabbricato originario, per la natura del proprio impianto planimetrico ed il linguaggio architettonico adottato in fase di progettazione non riveste una valenza storica significativa ma, piuttosto, una memoria generatasi da un intervento edilizio di più unità residenziali finalizzate all’assolvimento di necessità abitative di un gruppo familiare ampliatosi negli anni e frazionatosi.

Attualmente il linguaggio architettonico che si percepisce non evidenzia omogeneità. Esso è povero di spunti e solo relativamente a spunti dell’impianto originario. L’allegato dossier fotografico evidenzia gli elementi compostivi storici poi riproposti in fase progettuale:

  • cornici di sottolineatura finestra
  • parapetto balcone in cemento e ferro
  • cordolo marcapiano in cemento
  • cornici di bordura esterna
  • fascia in intonaco strollato sul prospetto Sud, quota interrato rialzato
  • utilizzo intonaci colorati con tonalità simili all’esistente
  • tipologia vani finestra
PROGETTO:

Definito il quadro storico esistente, i parametri progettuali che fanno parte del progetto d’intervento sono:

  • Il rispetto del volume edificato esistente
  • L’ampliamento sui due lati, del fabbricato originario, realizzando due singole unità abitative
  • Ristrutturazione edilizia e suddivisione del corpo storico in quattro mini-unità abitative collocate su due livelli, e recupero del sottotetto come singola unità residenziale
  • Modesto sbancamento sul lato nord del fabbricato per garantire l’edificazione di unità box sufficienti ai fini normativi.
prospetti:

Al fine di preservare la memoria storica dell’edificio, in fase di progettazione si è deciso di mantenere le caratteristiche estetiche, costruttive, la sagoma, la posizione e l’impianto planimetrico della villa originaria

La fase di analisi è stata propedeutica alla progettazione delle facciate tramite la selezione dei caratteri significativi da riproporre.

Per quanto riguarda l’ampliamento, la scelta architettonica si è concentrata sulla volontà di sottolineare la contrapposizione tra vecchio e nuovo.

La porzione di fabbricato, riproponente l’edifico esistente, prevede delle aperture quanto più possibile fedeli al progetto originario, sia per forma, per posizione e mantenimento delle cornici sopra descritte. Osservando lo stato di conservazione dell’edificio si è ritenuto opportuno l’inserimento di significativi davanzali al fine di proteggere la facciata dal dilavamento dell’acqua meteorica ben visibile nello stato attuale delle facciate.

L’ampliamento, di contro, propone la volontaria differenza dei campi finestrati che si discostano per dimensione. La scansione proposta è modulare, pensata in multipli e sottomultipli, autonomi rispetto all’edificio originario e studiato nel rispetto delle regole compositive, per garantire all’ampliamento un’evidenza calibrata ed armonica.

La ristrutturazione edilizia prevede la fedele riproposizione degli attuali colori e consistenze materiche.

La scelta dei colori, relativa all’ampliamento, segue il piano del colore adottato dal comune per il proprio centro storico. Le facciate relative all’ampliamento prevedono quindi intonaci in colore armonico con l’esistente e parti rivestite in pietra. Da un punto di vista compositivo si sono voluti creare dei campi percettivi che ripropongono su entrambe le unità abitative in ampliamento lo stesso peso di pieni e vuoti. Le parti di edifico in ampliamento, a contatto con l’esistente proposte sono rivestite in pietra, al fine di proporre una lettura esatta ed immediata che differisce dall’impianto originario mediante la semplice armonica percezione di materiali differenti.

sistemazione aree esterne e accessi

Punto di forza del progetto è il rispetto delle essenze arboree esistente. L’impianto planimetrico è stato progettato definendo i nuovi impianti nel rispetto delle essenze arboree.

E’ presente in modo significativo, piantumazione d’alto fusto progettata e messa a dimora fin dalle origini per “cercare protezione” acustica dall’invasiva presenza di Via Gilera e regolazione degli irraggiamenti solari derivanti dall’orientamento del lotto

Il principale accesso pedonale è al centro dell’accessibilità dell’intervento: la giacitura invasiva di Via Galera ed il senso unico di Via Ampusi hanno determinato:

  • l’accessibilità principale della residenza da Via Ampusi proponendo uno “spacco arretramento di significativa porzione della recinzione”: questa proposta progettuale diviene spazio permeabile tra spazio pubblico e spazio privato, ed invito alla nuova residenza
  • mantenuto l’accesso esistente affacciato su Via Galera, viene dedicato a una singola unità abitativa
  • l’attuale accesso carraio è stato spostato più a nord, a confine del lotto, per servire il cortile ribassato di accesso a box.

Questa scelta progettuale ha migliorato sensibilmente la veicolarità dell’accesso al lotto. Allontanandolo dall’angolo Ampusi Galera, si rende semplice l’immissione alla circolazione stradale e si rispettano maggiormente i parametri dettati dal codice della strada.

rispetto energetico ambientale

É opportuno “addentrarsi” in riflessioni nel merito della qualità del progetto residenziale che si produrrà; le recentissime norme D.Lgs. 311/06 e L. 192/2005 riassunte e ricomprese nella proposta universalmente nota di “Casa Clima” suggeriscono una più approfondita riflessione, di seguito analizzate:

  • Il risparmio energetico proposto dalla norma si esplica nel concetto che ogni singola unità abitativa debba garantire autonomia energetica e acustica, ciò significa, sostanzialmente, non disperdere energia al più basso costo e con minor impatto inquinante possibile
  • Il rispetto del contesto ambientale vuol dire a giudizio dello scrivente rispettare sostanzialmente il patrimonio arbustivo, considerandolo un valore aggiunto, per la “protezione” acustica, energetica e visiva
  • L’impatto inquinante principale sulla futura edificazione è rappresentato dalla viabilità. Questo suggerisce ed impone la necessità di considerare l’esistente volume alla luce delle scarse qualità materiche tipiche del periodo normativo a cui fa riferimento l’edificazione della volumetria attualmente esistente.

Garantire l’ottenimento del massimo obiettivo in ordine alla qualità di vivibilità del fabbricato, termica ed acustica si traduce in:

  • Essere certi di tutti i materiali impiegati: sia in ordine alla loro certificazione che al loro impiego complessivamente certificabile
  • Perseguire la scelta di un massimo utilizzo di materiali che rispondano ai dettami della certificazione energetica
  • Realizzazione degli impianti al servizio delle varie utenze nel rispetto del risparmio energetico e del ridotto impatto ambientale
  • Utilizzo di materiali che rispettino il contesto edilizio in cui il fabbricato viene inserito e che al tempo stesso propongono un nuovo linguaggio architettonico, capace di durare nel tempo ed esser considerato portatore di valori.

In sintesi agli effetti di una indiscutibile qualità finale certificabile, s’evince la necessità di procedere ad un intervento di ristrutturazione edilizia, affinché possano esser perseguiti i criteri generatori del progetto.

Progetto Villa Passoni Arcore

Progetto Villa Passoni Arcore

 

Progetto Villa Passoni Arcore

Progetto Villa Passoni Arcore

Progetto Villa Passoni Arcore

Progetto Villa Passoni Arcore

Cederna

Cederna nasce agli inizi del ‘900, grazie all’insediamento del cotonificio su un territorio a carattere agricolo, punteggiato da ville e cascine.

Similmente al modello di Crespi d’Adda, si sviluppa un quartiere operaio, dagli standard sociali avveniristici in materia di servizi alla persona, di istruzione, di attività culturali, ricreative e sportive. Venuta a mancare negli anni ’80 la produzione, con il suo apporto sociale identificativo del quartiere, si è innescato un lento ma progressivo processo di degrado urbano.

Il progetto legge questa porzione di città come un cuore che si è arrestato, cui è necessaria una terapia d’urto per ripartire.

Cederna
La ciminiera, epicentro visuale del complesso e valorizzata da un sistema di fasci luminosi, infonde onde concentriche di energia vitale in aree in cui sperimentare la nuova cultura della comunicazione con tecnologie innovative e dinamiche di interazione.

Così una panchina, attivando sensori tattili, diventa lo strumento attraverso cui trasmettere suoni, emozioni, ricordi; le pareti a est divengono schermi su cui proiettare e, la facciata ovest, tramite LEDs trasparenti, si trasforma, di notte, in una lanterna luminosa controllata da un sistema informatico in grado di creare pattern sempre differenti che reagiscono ai movimenti degli utenti del giardino e della piazza.

Cederna Il progetto, riattivando anche il cuore energetico del quartiere, ricorre ad un attento uso delle risorse energetiche per un corretto contenimento dei consumi. L’energia prodotta dal sole viene catturata da pannelli fotovoltaici collegati alla rete elettrica; il teleriscaldamento, già disponibile in Monza, per il riscaldamento e raffrescamento, consente una maggiore efficienza rispetto ai metodi tradizionali; il recupero delle acque piovane per gli impianti sanitari e l’irrigazione delle aree verdi consente minor dispendio di un bene oggi prezioso.

Pensilina ingresso CedernaSono state individuate, inoltre, strategie passive al fine di contenere l’impatto del progetto, come la ventilazione naturale adottata per diminuire il surriscaldamento delle facciate del centro socio culturale, l’orientamento ottimale delle coperture e delle facciate e l’uso di materiali bio-compatibili ad alta prestazione termica.

Il passato, per il quartiere fonte di cultura, progresso e riscatto sociale è presente in citazioni continue: la Copertura centro ciminiera, campanile laico verso il quale muovono gli abitanti, il restyling della pensilina di accesso allo stabilimento e del locale macchine, il riutilizzo delle colonne in ghisa come elementi di arredo urbano e la piazza tematica, nuova versione del vecchio teatro sociale, sono tutti elementi che vogliono mantenere la memoria storica del quartiere. Il museo viene concepito come installazione in evoluzione e flessibile. Postazioni informatizzate consentono sia di prelevare dati sia di trasferire memorie e ricordi. Tramite le immagini e l’interazione con gli oggetti accadono eventi e appaiono scenari in continuo divenire.

Rendering in rosso

La Piazza di Cederna

Cederna Piazza